Lauree Stem: crescono gli scienziati in Italia
Manuela Pizzagalli parla dell’importanza di sensibilizzare i giovani rispetto agli studi scientifici
Il settore strategico per crescita economica e sociale negli anni a venire sarà quello delle discipline tecnico-scientifiche. I giovani più appetibili dal mercato del lavoro saranno i laureati nelle discipline raggruppate sotto l’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
L’Italia registra un trend in aumento nelle iscrizioni in questo settore e con il 25% di laureati STEM, colma il gap degli anni passati rispetto alla media EU che si attesta al 24% (rapporto OCSE “Education at a glance”).
Qual è la formula per migliorare ulteriormente questo risultato? Lo spiega Manuela Pizzagalli – Responsabile Progetti di Innovazione di Fondazione Politecnico di Milano, coinvolta nello sviluppo di Progetto SI – Scuola Impresa Famiglia: “Progetto SI, potendo ammodernare i laboratori e le didattiche conseguenti permetterà ai giovani di essere più coinvolti e consapevoli nella scelta di lauree Stem.”
Una scelta ancora poco affrontata dalle ragazze. Per riparare a questa mancanza: “Servirebbe proporre modelli ispirazionali positivi di donne impegnate nelle lauree Stem”, auspica l’Ing. Pizzagalli.
Secondo l’European Institute for Gender Equality, colmare il divario di genere in questo settore dell’istruzione, favorirebbe un aumento dell’occupazione nell’Ue da 850mila a 1,2 milioni entro il 2050 e contribuirebbe a un aumento del PIL pro capite compreso tra 2,2% e il 3%”.